Qui Tiraspol, tra rubli del Monopoli e le statue di Lenin

Non è affatto una città fantasma, anzi pulsa energia e orgoglio. Non è Moldavia e non è Russia, ma tantomeno Ucraina che dista pochi chilometri di strada. E’ semplicemente un posto unico al mondo: benvenuti a Tiraspol, capitale della Transnistria, dove la Roma comincia il cammino in Europa League. Per raggiungerla occorre superare un accurato check-point sul fiume Dnestr, che segna il confine naturale tra questa regione autoproclamatasi autonoma e il resto del territorio moldavo dipendente dalla capitale Chisinau. Un’ora di strada, nemmeno così scorrevole, ed entri nella casa dello Sheriff.

Sheriff qui non è solo un club ma l’industria che controlla tutto: carburanti, media, telecomunicazioni, sigarette, alcolici. Appartiene a Viktor Gushan, che è anche il presidente della squadra: 62 anni, ex ufficiale del Kgb, ha un patrimonio stimato in due miliardi di dollari. Lo chiamavano appunto Lo Sceriffo, ora è il presidente-ombra della Transnistria. E ha dotato la squadra di calcio, allenata dall’italiano Roberto Bordin, di un centro sportivo all’avanguardia: venti campi di allenamento e un piccolo stadio che è un gioiello.

La città è tutto un memorial: c’è la statua dedicata a Lenin, il padre della rivoluzione bolscevica. E ci sono diversi monumenti alla memoria dei combattenti per l’indipendenza, peraltro non riconosciuta da alcuno stato sovrano ma sostenuta da Putin, della quale ricorre quest’anno il trentatreesimo anniversario. I transnistriani sono gelosi della loro specificità: l’unica valuta ammessa è il rublo, che sembra fatto della carta del Monopoli. E non puoi pagare nulla, neppure l’albergo, con la carta di credito tradizionale: è obbligatorio cambiare gli euro, che per gli uffici centralizzati locali valgono 17,5 rubli circa. 

La Roma ha trovato un clima estivo a Tiraspol: diversi bagnanti si rinfrescano nelle acque placide del fiume Dnestr sfruttando i 27 gradi diurni. Ma in campo Mourinho, che sembra aver scelto la coppia Lukaku-El Shaarawy in attacco, dovrà solo pensare a vincere: è il modo migliore per dimenticare la finale di Budapest e l’arbitro Taylor.

Sheriff-Roma, l'atmosfera che si respira a Tiraspol

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Sheriff-Roma, l’atmosfera che si respira a Tiraspol

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